o la mangi qui o la porti via: reinventare l'agricoltura e concepire un nuovo modo di fare ristorazione
giovedì 25 giugno 2009
AGRITURISMO: ATTIVITA' DISconnessa
Questa mattina mi chiama una signorina dell'UnionCamere, dicendomi che stava conducendo un'indagine per valutare l'andamento della stagione estiva negli agriturismi italiani per l'anno 2009.
Sarei stata molto felice di rispondere ad alcune domande!!!! Ma non è stato possibile! Sapete perchè?
Nel mio agriturismo non si fa pernottamento, quindi il mio nominativo era da escludere dall'indagine. Facciamo un passo indietro!
Definizione di legislativa di agriturismo (Legge n. 730 del 5 dicembre 1985):
Per attività agrituristiche si intendono esclusivamente le attività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del codice civile, singoli od associati, e da loro familiari di cui all'articolo 230-bis del codice civile, attraverso l'utilizzazione della propria azienda, in rapporto di connessione e complementarietà rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvi-coltura, allevamento del bestiame, che devono comunque rimanere principali.
Lo svolgimento di attività agrituristiche, nel rispetto delle norme di cui alla presente legge, non costituisce distrazione della destinazione agricola dei fondi e degli edifici interessati.
Rientrano fra tali attività:
a) dare stagionalmente ospitalità, anche in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori;
b) somministrare per la consumazione sul posto pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri, ivi compresi quelli a carattere alcolico e superalcolico;
c) organizzare attività ricreative o culturali nell'ambito dell'azienda. Sono considerati di propria produzione le bevande e i cibi prodotti e lavorati nell'azienda agricola nonché quelli ricavati da materie prime dell'azienda agricola anche attraverso lavorazioni esterne.
Nella mia azienda si può acquistare direttamente carne da noi prodotta, oppure consumarla sul posto. E' una nuova e bella realtà che rispetta la vera natura dell'attività agrituristica. Noi produciamo carne bovina, ed offriamo un servizio agrituristico di piccola ristorazione dove il cliente può degustare quello che noi produciamo. E' questa la vera natura di agriturismo. La legge parla di somministrazione sul posto di pasti costituiti prevalentemente da prodotti propri. Tale attività deve avere, insieme a quella di pernottamento, una posizione secondaria rispetto a l'attività agricola principale. L'obiettivo del legislatore era di integrare il basso reddito dell'agricoltore, con attività che non hanno natura agricola.
Cosa è successo nella realtà?
E' successo che tanti di coloro che avevano una seconda casa in campagna, e un appezzamento di terra anche piccolo, beneficiando dei contributi a fondo perduto stanziati dai PSR regionali, ristrutturavano tali edifici anche se non c'era una vera attività agricola alle spalle. Magari tanti di loro non erano neanche imprenditori agricoli a titolo principale, e svolgevano un lavoro in un altro settore. Insomma la gran parte non vivevano con il lavoro di coltivazione del fondo, allevamento di animali o silvicoltura. Approfittando dalla miopia del legislatore, derubando la collettività di fondi pubblici, e sottraendo risorse finanziarie importanti a tutti coloro che vivono solo ed esclusivamente di agricoltura hanno creato questi vergognosi HOTEL e/ o RISTORANTI DI LUSSO IN CAMPAGNA.
Insomma aziende che svolgono principalmente attività di somministrazione e pernottamento senza avere una attività principale considerata propriamente agricola.
Come hanno eluso l'imposizione di legge relativa alla utilizzazione di prodotti propri nell'attività agrituristica?
Bastano quattro polletti che razzolano per l'aia, una decina di ulivi nel giardino, un piccolo orticello, qualche ettaro di terra a seminativo ed il gioco è fatto!!!!
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