Ascoltando la canzone"Amara Terra Mia", scritta da Modugno per il dopoguerra, l'esodo degli italiani in America...
sono passati più di sessant'anni .... ed ora io mi chiedo?
Noi! La generazione dei trentenni milleeuristi, dei laureati disperati, del tutto e subito, del subito pronto....del a trentanni ancora con mamma e papà...
ci troviamo nella stessa condizione dei nostri nonni?
Cinque anni fa, mi sono trovata in una situazione simile: che faccio parto verso mete più fortunate! O rimango, tentando di costruire qualcosa di importante, tentando di cambiare qualcosa! Sapevo che sarebbe stata dura, durissima. Ma alla fine, con un pizzico di ingenuità, ho scelto di rimanere e combattere...
Diciamo che me lo sono potuta permettere: la mia famiglia aveva un azienda agricola di dimensioni consistenti, eravamo il cosiddetto ceto medio degli anni Ottanta!!! Non sono partita da zero!!! Sarebbe stato impossibile per me fare quello che ho fatto senza una solida base finanziaria sotto.
Ma i miei coetanei che non possono beneficiare degli stessi vantaggi? E' giusto rimanere?
Non dimentichiamo però che noi siamo anche la generazione del mondo globale, quelli di internet, quelli dell'economia dell'informazione, quelli senza confini. Ma allora quelli che partono non sono gli sfortunati? Forse sono quelli che hanno scelto di vivere nel mondo globale?
Vi confesso, che questa qualità della mia generazione mi sembra molto interessante, e piena di prospettive!!!
sono passati più di sessant'anni .... ed ora io mi chiedo?
Noi! La generazione dei trentenni milleeuristi, dei laureati disperati, del tutto e subito, del subito pronto....del a trentanni ancora con mamma e papà...
ci troviamo nella stessa condizione dei nostri nonni?
Cinque anni fa, mi sono trovata in una situazione simile: che faccio parto verso mete più fortunate! O rimango, tentando di costruire qualcosa di importante, tentando di cambiare qualcosa! Sapevo che sarebbe stata dura, durissima. Ma alla fine, con un pizzico di ingenuità, ho scelto di rimanere e combattere...
Diciamo che me lo sono potuta permettere: la mia famiglia aveva un azienda agricola di dimensioni consistenti, eravamo il cosiddetto ceto medio degli anni Ottanta!!! Non sono partita da zero!!! Sarebbe stato impossibile per me fare quello che ho fatto senza una solida base finanziaria sotto.
Ma i miei coetanei che non possono beneficiare degli stessi vantaggi? E' giusto rimanere?
Non dimentichiamo però che noi siamo anche la generazione del mondo globale, quelli di internet, quelli dell'economia dell'informazione, quelli senza confini. Ma allora quelli che partono non sono gli sfortunati? Forse sono quelli che hanno scelto di vivere nel mondo globale?
Vi confesso, che questa qualità della mia generazione mi sembra molto interessante, e piena di prospettive!!!
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